A Taranto i riti della Settimana Santa sono l’evento più importante dell’anno. Nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo la città si ferma per assistervi.
Ormai ci siamo, anche quest’anno, stanno per prendere il via i riti della Settimana Santa a Taranto. Cari a tutti i tarantini e conosciuti un po’ in tutto il mondo, sono uno degli eventi più importanti della nostra città. Ma quanti di voi conoscono davvero i riti tarantini della Settimana Santa e la loro storia?
Innanzitutto la Settimana Santa a Taranto inizia ufficialmente la Domenica delle Palme e tocca il suo culmine durante due processioni: quella dell’Addolorata del giovedì e quella dei Misteri del venerdì.
I primi riti pasquali a Taranto risalgono alla seconda metà del 1500, durante la dominazione spagnola degli Aragonesi, ma a differenza di quanto accade oggi, si tenevano solo la mattina del Venerdì Santo, e a prendervi parte erano tutte le confraternite di Taranto e non soltanto quelle di San Domenico e del Carmine.
I Riti così come li conosciamo oggi, con le due processioni, risalgono invece al 1703, quando don Diego Calò ordinò a Napoli le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Una volta giunte a Taranto, le statue furono collocate in una cappella gentilizia probabilmente situata in città vecchia. Da allora, don Diego radunò le confraternite di Taranto per la processione del Venerdì Santo, limitata all’epoca limitata soltanto alle due suddette statue. Solo nei secoli successivi, si aggiunsero alla processione altri simulacri alla processione altri simulacri raffiguranti i più importanti momenti della Passione e Morte di Gesù. Poi, nel 1765, Francesco Antonio Calò, discendente di Don Diego, donò le statue che componevano la processione alla Chiesa del Carmine conferendole il compito di portare avanti la tradizione.
Il pellegrinaggio ai Sepolcri
Inizia nel primo pomeriggio del Giovedì Santo il pellegrinaggio dei Perdoni nei “Sepolcri”: gli altari della reposizione che vengono allestiti in ogni chiesa della città. Escono in coppie o “poste”, a piedi nudi e incappucciati, percorrendo le vie cittadine fermandsosi in ogni sepolcro lungo il loro percorso.
L’ultima coppia di Pedoni che esce dalla Chiesa del Carmine viene chiamata “u serrachiese” poiché ha il compito di “serrare” le chiese, di chiuderle per la notte.
La processione dell’Addolorata
Tutti i perdoni devono essere rientrati al Carmine prima della mezzanotte del Giovedì quando, dalla Chiesa di San Domenico, prende il via la Processione della Madonna Addolorata. Tradizione prevede che all’uscita dalla chiesa, la statua dell’addolorata sia salutata con l’esecuzione della Marcia Funebre “A Gravame”, dedicata a un giovane musicista della banda morto in un incidente sul lavoro.
Questa processione giunge al termine solo nel pomeriggio del Venerdì Santo alle 17:00 per consentire l’inizio della successiva processione: quella dei Misteri.
La processione dei Misteri
La processione dei Misteri parte dalla Chiesa del Carmine per rientrarvi solo alle 7:00 del mattino del sabato. A sfilare per la città sono questa volta le statue rappresentanti la passione di Gesù.
A guidare entrambe le processioni c’è il troccolante, a cui spetta il compito di chiudere i riti tarantini il sabato mattina: arrivato davanti alla Chiesa del Carmine, bussa tre volte con la punta del suo bastone, detto “bordone”, su una delle ante chiuse. Questo è uno dei momenti più intensi e affollati dell’intera processione.
I Perdoni
Qualche curiosità sui confratelli che sfilano in processione nei riti della Settimana Santa a Taranto.
• I perdoni, in tarantino “perdune”, simboleggiano i pellegrini che andavano a Roma in cerca del perdono di Dio.
• I Perdoni impiegano diverse ore a compiere il tragitto designato perché avanzano con un dondolio lento ed esasperante chiamato dai tarantini “a nazzecate”.
• Spesso, durante il pellegrinaggio ai Sepolcri, le coppie si incrociano lungo la strada. Quando succede, viene fatto “u salamelicche”, una specie di riverenza: i perdoni si levano il cappello e portano rosari e medaglieri contro il petto.
Come potrete immaginare tutto ciò è estremamente suggestivo, nonché unico, e raccontarlo non è come viverlo. Quale momento migliore quindi per venire a visitare Taranto se non durante la Settimana Santa?! E quale posto migliore per alloggiare se non le nostre Room 22 e Room 23 situate proprio in quel borgo che è il cuore dei riti tarantini? Vi aspettiamo!
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